Osserviamo il cielo dai moli di Porto Lotti a La Spezia: una pioggia sottile scende leggermente in obliquo mossa da una leggerissima brezza da nord, all'orizzonte temporali poco rassicuranti. Sarà difficile fare delle foto, ma queste condizioni possono comunque offrire spunti interessanti per provare il nuovo Dufour 430 Grand Large, una delle ultime nate della casa. Per il lancio della nuova barca il cantiere ha chiesto al designer di casa Umberto Felci di introdurre alcune novità, a cominciare da linee d’acqua rinnovate rispetto alle misure simili delle precedenti generazioni: una carena più larga e piatta, una nuova pinna del timone e volumi a prua più consistenti. Particolari che contemporaneamente rendono la barca più comoda e ne migliorano le performance in alcune condizioni.
Nella brezza leggera
La brezza da nord nel golfo dei Poeti è disturbata dall’umidità dell’aria e dal meteo perturbato, decidiamo quindi di dirigerci verso la Baia de Le Grazie, un posto dove una leggera brezza in acqua piatta non manca mai e dati gli spazi stretti si può testare a fondo la manovrabilità della barca. La pioggia diventa battente, e apprezziamo il buon grip che ha la coperta in queste condizioni. A Le Grazie come previsto anche in queste condizioni non manca un po’ d’aria. Srotoliamo il fiocco e tiriamo dei bordi dentro la baia, virando più volte e apprezzando come il Dufour 430 riesca a girare su se stesso in poco spazio grazie anche al buon posizionamento del timone, abbastanza arretrato. Una barca come il 430, da crociera pura, deve poter essere condotta in poche persone, massimo in due, ed è questo che riusciamo a fare agevolmente. Le manovre sono al posto giusto, e apprezziamo anche la presenza del trasto randa sulla tuga al quale Dufour non ha mai rinunciato, non cedendo alle mode del momento: anche se in posizione avanzata fa il suo lavoro aiutandoci a ottimizzare la forma della randa nel vento leggero. Il modello che abbiamo provato fra l’altro aveva una randa con una lunghezza in balumina contenuta, un particolare che fa si che il boma resti alto, ideale per la crociera, ma in questo caso il lavoro del trasto, accoppiato con il vang, diventa ancora più importante per ottimizzare il profilo della vela. Con 6 nodi la barca naviga sopra i 3,5 con punte vicine ai 4, toccando e superando i 4 quando il vento arriva a 7, il tutto con un angolo di bolina reale intorno ai 50 gradi, inutile stringere di più con così poca aria. Purtroppo non vedremo più di quest’intensità durante la nostra prova, ma le barche a vela, anche quelle da crociera, devono essere in grado di muoversi anche con poco vento se hanno l’ambizione di divertire chi le compra, e il 430 in questo sembra riuscire nell’intento.
Estetica e volumi
Osservando la barca navigare dall’esterno, mentre scattiamo qualche foto nonostante la pioggia, possiamo notare come i volumi anteriori siano decisamente consistenti. Un particolare che gli consente di essere un po’ più asciutta quando l’onda sale, navigare in sicurezza quando ha vento forte in poppa, e avere una buona volumetria interna soprattutto per quanto riguarda la cabina di prua. A proposito di volumi interni: decisamente ampi, si ha l’impressione di essere a bordo quasi di un 45-48 piedi, e con un attenzione ai particolari decisamente accresciuta come si era già visto del resto con tutti gli ultimi modelli Grand Large.
Rivista VELA 15.02.2019