FOUNTAINE PAJOT ALEGRIA 67 : LA PROVA IN MARE DI UN CATAMARANO A VELA FUORI DAL COMUNE

Il ritrovarsi a fantasticare di partire in catamarano per lunghe, confortevoli e lussuose crociere intorno al mondo è un pensiero comune a molti di noi.

Questo tipo di imbarcazione presenta innegabili qualità che la rendono la scelta migliore per realizzare il nostro sogno che, quasi sempre, da per scontato che i catamarani a vela da crociera paghino il prezzo del comfort che offrono, con prestazioni a vela che certo non potremmo definire “inebrianti”.

Questo almeno è quanto pensavamo fino a quando non abbiamo poggiato le mani sulle ruote del nuovo Fountaine Pajot Alegria 67 che, in modo del tutto inaspettato, ci ha dannatamente sorpreso, sia per le prestazioni a vela che per la capacità di stringere il vento.

 

La prova del Fountaine Pajot Alegria 67

La giornata scelta per la prova è perfetta. Il sole splende, il mare è leggermente increspato e la brezza da 10 nodi, che si incanala fra Miami e Key Biscayne, è tesa. Sono condizioni perfette per testare un catamarano a vela, è infatti, proprio, in questo range di vento che possiamo apprezzarne la qualità. Salgo a bordo e, prima di mollare gli ormeggi, ispeziono in lungo e in largo il cat, visitando un catamarano da 67 piedi è normale aspettarsi di trovare grandi ambienti, spaziosi e funzionali ma qui, a bordo del Fountaine Pajot Alegria 67, la realtà supera le di molto la fantasia. Arrivato a prua devo addirittura stropicciare gli occhi per credere a quello che vedo: una vasca idromassaggio, adatta ad ospitare due persone, è incassata nel pozzetto. Su di un’imbarcazione a vela di queste dimensioni, anche se un catamarano, non ne avevo mai viste. Mi sorge il dubbio che i tanti confort e gadget che scopro in ogni angolo della coperta, tutti destinati a impreziosire la permanenza a bordo, possano, per via del loro peso, influire negativamente sulle prestazioni. Il carburante principale del catamarano è il vento e noi siamo davvero a pieno carico. Il Fountaine Pajot Alegria 67 è reduce dal salone ed è carica sia di tutto il materiale necessario all’esposizione, che del necessario per la lunga crociera per la quale l’armatore partirà direttamente, subito dopo la nostra prova. Ma, come vi ho già anticipato, dovrò presto ricredermi.

Molliamo gli ormeggi e salgo sul flybridge. Da qui si può condurre facilmente l’imbarcazione, tutte le manovre sono infatti rinviate in mezzo alle due timonerie, facilmente raggiungibili sia da sinistra che da dritta. In ausilio alle manovre, sono disponibili quattro winches elettrici, tutti raggruppati e molto vicini ai rinvii. Prendiamo il largo e ci dirigiamo al centro della baia dove il vento sembra più stabile. Durante l’avvicinamento, prima di issare le vele, ne approfitto per rilevare le prestazioni a motore. La velocità economica per la crociera è di 7,6 nodi a 1800 giri, mentre quella veloce si attesta a 9,5 nodi a 2400 giri. Sono numeri interessanti, specialmente se si pensa al peso che ci stiamo portando dietro. Giusto il tempo di aprire la sacca del lazy bag montata sul V-boom, un operazione semplice che si può svolgere salendo agevolmente sull’hard top, e issiamo la randa aiutandoci con il winch. Premo il pulsante dell’avvolgitore elettrico, posto a lato della consolle del timone, e srotoliamo anche il Genoa. Non abbiamo faticato molto per dispiegare le vele, altro segno inconfutabile di come l’Alegria 67 permette una conduzione molto semplice, improntata all’easy sailing. Ma ora spegniamo il motore, è ora di testare le andature a vela.

Parto da quella più congeniale per un multiscafo: la bolina larga, quella vicina al traverso. Mantengo un angolo all’apparente di 50 gradi e, in un lampo, l’Alegria 67 accelera fino ad una velocità di 8,7 nodi. Un gran bell’andare, con un vento reale che soffia intorno ai 10 nodi! Il timone è diretto e sensibile, non me lo aspettavo cosi su un’imbarcazione di questa stazza. Condurre l’imbarcazione a questa andatura risulta decisamente divertente e poco impegnativo. Orzo gradualmente e inizio a cazzare di conseguenza le vele. Scopro che è un’operazione che posso eseguire da solo, grazie alla disposizione delle attrezzature e all’ausilio dei dispositivi elettrici. La scotta randa ha un winch elettrico ad essa dedicato, mentre il trasto si regola con un sistema di scorrimento, ad azionamento elettrico, firmato Antal. Stringo il vento e porto l’angolo apparente verso le andature solitamente meno congeniali ai multiscafi. A 45 gradi perdo solo mezzo nodo di velocità, è qui che inizio a capire che l’ Alegria 67 oltre ad essere comodo, naviga bene a vela. Decido di spingermi oltre, mi porto a 40 gradi e, di nuovo, il catamarano mi stupisce con ben 7,3 nodi di velocità. Esagero e stringo ancora il vento ed il Fountaine Pajot 67 mi sconvolge riuscendo a navigare di bolina, a 35 gradi, ad una velocità superiore ai 6 nodi con solo dieci nodi di vento reale! Proviamo a virare, dobbiamo farlo riavvolgendo il fiocco. Lo strallo per la trinchetta è già stato armato, cosicché l’imbarcazione sia già pronta per ogni evenienza durante la prossima crociera. Poco male, premo il pulsante dell’avvogitore, mollo la scotta e in pochi secondi il fiocco scompare. Vado deciso al vento, la randa vira e allargo la bolina per poi riaprire il fiocco. Mi mantengo qualche secondo tra i 50 e i 45 gradi, giusto il tempo di creare maggiore vento apparente e l’imbarcazione riparte veloce, altra caratteristica non comune per un cat di queste dimensioni. Poggio deciso fino a 80 gradi di apparente. A questa andatura con un angolo reale al vento al giardinetto e con il solo genoa, registro la velocità di 6,7 nodi. Pago della performance, inserisco il pilota automatico e mi godo la navigazione. Lascio il timone con il sorriso fra le labbra, questo Fountaine Pajot Alegria 67 mi ha conquistato. E’ veloce semplice e reattivo, una “macchina macina miglia” che è tanto bella quanto capace di navigare, veramente, a vela.

Gli interni del Fountaine Pajot Alegria 67

Lo Studio Berret – Racoupeau non ha solo disegnato un catamarano veloce e spazioso. L’Alegria 67 è un’imbarcazione dove le ottime prestazioni fanno il paio con un’architettura d’interni sopraffina, in grado di ingenierizzare ogni singolo centimetro quadro degli enormi spazi disponibili. Ne deriva un progetto che, attraverso l’introduzione di intriganti innovazioni, riesce perfettamente a conciliare le grandi aree di bordo con la necessità di privacy dell’armatore e dei suoi ospiti. L’area di prua, bellissima, è un chiaro esempio di questo concetto. Qui una vasca idromassaggio ed una dinette, raccolta e riservata, sono state posizionate al di sotto del livello della coperta. Ne deriva un ambiente che, se da un lato non ostacola la visibilità in avanti durante la navigazione, dall’altro regala attimi di preziosa riservatezza, sia in porto che in rada. Il pozzetto di poppa e la dinette, separate solo da una lunga porta scorrevole a vetri, compongono di fatto un unico, grandissimo, loft affacciato sul mare. Il tavolo rettangolare, posto a sinistra del pozzetto, può ospitare 12/14 persone e comunica direttamente con la cucina, disposta sullo stesso lato. Questa disposizione centrale consente di servire sia le zone esterne che quelle interne con una soluzione che, oltre ad essere sfacciatamente bella, è funzionalmente perfetta poiché posta al centro della vita conviviale di bordo. Per chi desiderasse cimentarsi con la preparazione di grigliate all’aperto, è stato previsto un grande mobile attrezzato con BBQ, lavandino e frigorifero, posto all’estrema poppa e perfetto per far defluire lontano, il fumo e gli odori quando si cucina all’ancora. Privilegiare l’armatore, sebbene l’Alegria 67 disponga di ben 5 cabine più 2 destinate all’equipaggio, è certamente un punto cardine del progetto.

Nella versione da noi testata la master cabin ed il suo enorme locale bagno, occupano tutta la parte centrale dello scafo di destra. Per darvi un metro di paragone, vi basti pensare che nella stessa porzione dello scafo di sinistra trovano spazio due cabine matrimoniali, entrambe di ottime dimensioni, ed entrambe dotate di bagno privato. La cabina armatoriale ha inoltre due accessi. Il primo, classico, dalla dinette ed un secondo che le regala un accesso diretto e riservato al salottino di prua ed alla annessa vasca ad idromassaggio. Una configurazione che, ancora una volta, riconferma l’eccezionalità del lavoro svolto dallo studio Berret – Racoupeau. Scendendo in cabina si trova alla sinistra un comodo divano, mentre sulla destra si sviluppa trasversalmente allo scafo un grande letto matrimoniale. Proseguendo verso poppa si entra, o meglio ci si trova nel bagno, la cui prima parte, dotata di un ripiano a due lavabi, è infatti open space. Quest’area stupisce per dimensioni ed è attrezzata con una cabina armadio e due locali che, chiusi e separati, funzionano rispettivamente da box doccia e servizio igienico.

Nella parte poppiera dei due scafi troviamo altre due cabine VIP che, dotate di letto matrimoniale queen size e di bagno dedicato, godono di una particolare privacy, poiché ognuna ha un accesso indipendente all’ esterno. Merita infine l’ennesima menzione l’alloggiamento del tender che, intelligentemente, trova posto sulla spiaggetta di poppa che, tramite un meccanismo idraulico, si alza e si abbassa arrivando ad immergersi in acqua. Una soluzione che se da un lato è molto pratica per alare e varare il tender, dall’altro, quando la spiaggetta è immersa a filo d’acqua, regala funzionalità e divertimento a quella che diventa una vera e propria beach area.

Conclusioni

Arrivati alla fine del nostro giro ci sediamo e tiriamo le somme della visita, questo Fountaine Pajot Alegria 67 è un catamarano fuori dal comune. Veloce a vela e studiato nel più piccolo dettaglio per la vita di mare non può che esser considerato praticamente perfetto.

Il prezzo di questo gioiello, come è logico per queste imbarcazioni, dipende molto dalla sua configurazione e dalla lista degli optional che sceglieremo ma, motivo in più per considerarlo interessante, dovrebbe aggirarsi intorno al 1.700.000 euro.

Il suo unico difetto? E’ che sta partendo per una crociera senza di noi!

 

TUTTOBARCHE MAGAZINE - 25.03.2019

Dufour 430 GL, quando la comodità è purosangue Grand Large
Dufour 430 GL, quando la comodità è purosangue Grand Large
Precedente
Fountaine Pajot Saba 50 | Quintet Version | La Grande Motte Multihull Boatshow 2019
Fountaine Pajot Saba 50 | Quintet Version | La Grande Motte Multihull Boatshow 2019
Successiva